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Il segmento testuale Leone Ginzburg è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 29Entità Multimediali , di cui in selezione 14 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 485

Brano: Pavia

ebbe a Torino come professore di liceo l’antifascista Augusto Monti che lo introdusse nella cerchia dell’antifascismo torinese facendogli conoscere Norberto Bobbio, Massimo Mila, Leone Ginzburg, Vittorio Eoa.

Laureato in lettere con una tesi sul poeta americano Walt Whitman, che gli fu contestata dagli accademici fascisti dell’epoca, non volendosi iscrivere al P.N.F. Pavese si guadagnò da vivere dando lezioni private e traducendo dall’inglese testi di Sinclair Lewis, Herman Melville, Sherwood Anderson, James Joyce, John Dos Passos.

All’inizio del 1934, dopo l’arresto di Leone Ginzburg, fu chiamato dalla Casa editrice Einaudi (v.) a lavorare alla rivista « La Cultura ». Arrestato a sua volta nel maggio 1935 insieme a un gruppo di altri intellettuali antifascisti torinesi, fu assegnato a 3 anni di confino.

Dopo un anno trascorso come confinato a Branealeone Calabro, fece atto di sottomissione al fascismo e potè tornare a Torino, dove riprese il lavoro editoriale. Segnalato alla critica con la raccolta di poesie Lavorare stanca (1936) e con i racconti Paesi tuoi (1941), nel 1943 si trasferì a Roma e vi si trattenne fino all'8.9.1943.

Rientrato a Torino occupata dai tede[...]

[...]elle Langhe, a Serravalle di Casale Monferrato, vivendo nell’atmosfera contadina che gli avrebbe ispirato La casa in collina, uno dei suoi romanzi brevi più significativi.

Dopo la Liberazione si iscrisse al Partito comunista e collaborò per qualche tempo a « l’Unità » di Torino, mentre andava pubblicando i libri che lo imposero come uno dei più interessanti autori del periodo: La spiaggia (1942), Feria d’agosto

Cesare Pavese [a sinistra) e Leone Ginzburg nelle Langhe

(1946), // compagno (1947), Dialoghi con Leucò (1947), Prima che il gallo canti (1949), La bella estate (1949), La luna e J falò (1950). Dietro lo schermo dello scrittore politicamente impegnato si celava tuttavia una personalità fragile e sofferente, sempre più esposta al dramma (riflesso anche nei suoi rapporti affettivi) dell'intima contraddizione fra tensioni ideali e frustrante realtà oggettiva dell’epoca.

Un dramma spesso protagonista dei suoi romanzi di ispirazione più propriamente « civile ». « La casa in collina — ha scritto a tale proposito Asor Rosa — rappresenta[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 197

Brano: [...]ce e « La Cultura», era tra le poche riviste non conformiste che si pubblicassero allora in Italia. La nuova Casa editrice la sostenne e ne accrebbe notevolmente la diffusione. Al gruppo di studiosi che facevano capo a Luigi Einaudi (tra cui Ernesto Rossi, il quale dal carcere inviava alla rivista lunghe lettererecensione) se ne affiancarono presto altri con cui il lavoro editoriale venne a poco a poco prendendo respiro.

« La Cultura »

Con Leone Ginzburg (v.) la Einaudi avviò l’impostazione della nuova serie della « Cultura », che, nelle intenzioni dei promotori, doveva diventare un agile foglio di dibattito culturale. Senonché, pochi giorni prima che la rivista uscisse, Leone Ginzburg fu arrestato e « La Cultura » dovette essere affidata alle cure di Arrigo Cajumi, con la collaborazione assidua di Massimo Mila, Cesare Pavese e Franco Antonicelli che da quel momento si legarono alla Casa editrice. Anche Carlo Levi collaborava alla rivista, con articoli non firmati.

Nacque così un gruppo aperto a

Contro il fascismo

Ma l’attività della Einaudi dava noia al conformismo al potere: e col pretesto che alcuni dei suoi componenti svolgevano attività politica clandestina, il 15.5.1935 venne effettuata a Torino una retata di intellettuali facenti capo alla Casa editrice.

[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 96

Brano: [...]ei abbiano partecipato alla Guerra di liberazione, nelle formazioni partigiane e come patrioti combattenti (tra questi, circa 700, di cui 70 caduti in combattimento o fucilati dai nazisti, solo in Piemonte). Non pochi furono i decorati di medaglia d’oro al valor militare, tra cui Eugenio Calò, Eugenio Colorni, Eugenio Curiel, Mario Jacchia e Rita Rosani. Tra gli eroici combattenti caduti, si ricordano Emanuele Artom, Sergio Diena, Franco Cesana, Leone Ginzburg, Ermanno Vitale, Giulio Bolaffi. Valorosi patrioti di origine e

imprecisato; infine mobili, biancheria, merci varie.

Il 15.5.1944, alle dipendenze della presidenza del Consiglio e con sede a Desenzano (Brescia), venne costituito un « Ispettorato per la razza » che ebbe a capo il teorico più intransigente deH’antisemitismo e uomo di fiducia dei nazisti Giovanni Preziosi. I tedeschi, che avevano deciso di estendere anche all’Italia la « soluzione finale » del problema ebraico, trovarono tra i fascisti e nella polizia validi collaboratori per realizzare i loro piani di sterminio. È infatti[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 146

Brano: [...]ti è in funzione un «Ufficio artistico» del Comitato di Liberazione (due manifesti apparvero sulle mura di Roma nei primi giorni della liberazione della città). E con materiale raccolto ed elaborato durante il perìodo clandestino, furono successivamente allestite mostre quali « Le Città eroiche » (Stalingrado, Leningrado, Sebastopoli) e « L’Arte contro la barbarie ». Queste esposizioni ebbero luogo a Roma mentre ancora

Carlo Levi: Ritratto di Leone Ginzburg. 1932

nell’Italia del nord si combatteva. Nelle formazioni partigiane della campagna e delle città militavano molti tra i nostri migliori artisti, tra cui Birolli, Treccani, Vedova, Pizzinato, Sassu, Fabbri, Morlotti.

La realtà decise per questi artisti i tempi e i modi del loro intervento: da una protesta o dalla non adesione al fascismo, espressa nel chiuso dei propri « studi », si passò a quadri, disegni, opere grafiche, alla diffusione di manifesti e stampe tra il popolo, alla partecipazione diretta alle azioni di sabotaggio e di guerra.

La realtà e la storia conducono l’uomo per[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 82

Brano: [...]issioni non appena fu testimone delle violenze squadristiche contro l’opposizione operaia. Non riuscendo a farlo recedere dalla propria decisione, i fascisti lo malmenarono e presero a perseguitarlo. Attratto dalle idee socialiste, prese subito contatto con Pietro Nenni e con gli ambienti socialisti torinesi e milanesi, divenendo poi, all’Università, uno dei massimi animatori dell’antifascismo studentesco, assieme ad Aldo Garosci, Mario Andreis, Leone Ginzburg, Dante Livio Bianco, Gian Carlo Pajetta, Luigi Scala, Massimo Mila. Nel 1927, mentre continuava i suoi contatti con i residui nuclei socialisti, diede vita a un giornale socialistarepubblicano, Umanità Nuova; fece quindi una

fuggevole esperienza con il movimento clandestino torinese Giovane Italia, di intonazione vagamente socialista ma legato a tradizioni e simbologie massoniche, passando infine a collaborare con nuclei socialisti e del costituendo movimento « Giustizia e Libertà » emigrati in Francia.

Appassionato ed esperto alpinista, nel 1926 fu nominato ispettore dei rifugi alpini [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 301

Brano: [...]ta quello antico, cioè la conquista del potere politico nazionale [...], e quelli che vedranno come compito centrale la creazione di un solido Stato internazionale ».

Nascita del movimento

Nel 1943, nei « Quaderni di Giustizia e Libertà » (v.) e sotto lo pseudonimo di E. Monroe, uscì l’articolo Stati Uniti d’Europa di Mario Alberto Rollier che si rifaceva per certi lati al documento di Ventotene. Tale nuovo gruppo, comprendente il Rollier, Leone Ginzburg, Eugenio Colorni e Lo Bue, aveva un giornale [Unità Europea) che apparve clandestino nel maggio 1943. Nell’agosto dello stesso anno i detenuti di Ventotene, liberati, si incontrarono a Milano con il gruppo di « Unità Europea » e venne costituito il Movimento federalista europeo.

Nell’ultimo anno di guerra, attraverso la Svizzera, i federalisti di vari paesi poterono collegarsi e, per iniziativa del gruppo italiano, nel maggio 1944 tennero un primo convegno clandestino a Ginevra. A questo seguirono i convegni legali del marzo 1945 e del dicembre 1946 a Parigi, dove venne fondata l'Unione eu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 374

Brano: [...]rdano Zornada (1910); Augusto Zucchiatti (San Pietro, 1915); Antonio Zucchi (Schio, Vicenza, 1920); Carlo Zuffi (Nava, 1918); Giuseppe Zuliani (San Martino, 1911).

Bibliografia: Valeria Morelli, I deportati

italiani nei campi di sterminio 19431945,

Milano, 1965; W.L. Shirer, Storia del Terzo Reich, Torino, 1962.

Foa, Vittorio

N. a Torino il 18.9.1910; laureato in giurisprudenza.

Allievo di Augusto Monti e nel 1933 introdotto da Leone Ginzburg, al quale era legato da solidi vincoli di amicizia, nella cospirazione del gruppo torinese di « Giustizia e Libertà », fornì all’analisi critica del regime e alla propaganda condotte dall antifascismo giellista i primi contributi di una vasta e acuta intelligenza dei problemi economici e sociali, cui aveva rivolto in particolare i suoi studi.

Nel maggio 1935, caduto nella rete predisposta dall’Ovra (v.) con l'apporto determinante della spia Dino Segre (Pitigrilli), l'agente provocatore infiltratosi nelle file del movimento clandestino, fu deferito al Tribunale speciale con Augusto Monti, M[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 465

Brano: [...]fratelli della madre, Giuseppe ed Eugenio Garrone, caduti durante la prima guerra mondiale, furono entrambi decorati di medaglia d’oro al valor militare). Iscrittosi nel 1927 alla facoltà di Giurisprudenza aH’Università di Torino, avendo come maestri Gioele

Solari e Francesco Raffini, prese parte alla dimostrazione a favore di quest’ultimo dispersa brutalmente dalle squadracce fasciste; si legò d’amicizia con Aldo Garosci, Dante Livio Bianco, Leone Ginzburg, Norberto Bobbio, Giorgio Agosti e si accostò al movimento di « Giustizia e Libertà ».

Vinse brillantemente il concorso per la magistratura; ma prese anche a coltivare gli studi di storia moderna, sotto la guida di Adolfo Omodeo. Nel 1942 fu, a Torino, tra i fondatori del Partito d’Azione.

Nella Guerra di liberazione

Dopo I'8.9.1943, sfollato con la famiglia a Coassolo Torinese, entrò subito in contatto con le prime formazioni partigiane della valle di Lanzo; ma la sua attività principale si svolse presso il Comando delle formazioni « G.L. >» del Piemonte, di cui fu nominato ispettor[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 864

Brano: [...]la testa, sparandosi l’ultima pallottola.

Nel 1970 il governo italiano ha conferito alla memoria del partigiano georgiano, simbolo della solidarietà antifascista internazionale, la medaglia d’oro al valor militare.

F.O.Z.

Mussa Ivaldi Vercelli, Carlo

Carletto. N. a Torino il 21.5.1913; laureato in ingegneria e in fisica.

Fin dal 1930 aderì al movimento di « Giustizia e Libertà », entrando a far parte del gruppo torinese guidato da Leone Ginzburg, Vittorio Foa, Massimo Mila, Renzo Giua. Fu tra i redattori e diffusori del periodico clandestino « Voci di Officina » e dei « Quaderni » giellisti.

Nel 1934 fu arrestato dall’Ovra e, nel novembre, assegnato a due anni di confino che trascorse a Volterra.

Rientrato a Torino, si mantenne in contatto con il movimento antifa

scista e nel marzo 1943 fu tra gli organizzatori degli scioperi contro la guerra. Ingegnere presso la società Microtecnica di Torino, presso la quale aveva costituito uno dei primi Consigli di fabbrica, scioperò egli stesso alla testa dei lavoratori dello stabilimen[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 607

Brano: [...]di di letteratura tedesca, dove il nome di Giaime resta fondamentalmente legato a mirabili traduzioni di R.M. Rilke, ma anche nella critica della « decadenza » in Europa. Si affermò inoltre come giornalista, sotto gli pseudomini di Mercurio e poi di Ugo Stille, scrivendo in quegli anni coraggiosamente su « Oggi », su « Primato », sulla « Ruota », su « Aretusa » corsivi e saggi assai trasparentemente antifascisti e antinazisti. Con Cesare Pavese, Leone Ginzburg e Muscetta partecipò inoltre aH’impianto e ai primi successi della allora giovane casa editrice Einaudi: fu suo merito il rilancio del socialismo risorgimentale di Carlo Pisacane.

Nella Resistenza

Fino alla vigilia del 25.7.1943 rifiutò di prendere parte ad attività antifasciste clandestine, reputando più importante il lavoro culturale. Tuttavia era strettamente legato al gruppo dei giovani comunisti romani (Mario Alleata, Aldo Natoli, Lu ciò Lombardo Radice ecc.), offrendo generosa e coraggiosa opera di collegamento e di aiuto alle famiglie degli arrestati. Sfruttò poi tutte le possibi[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Leone Ginzburg, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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